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Ex contro ex

Ex contro ex. Il primo ex è un rabbino. Che è stato anche un criminale. E per questo ha fondato un collegio religioso riservato alle pecorelle smarrite transitate – come lui – nelle galere israeliane. Un ex che però non è più ex visto che nei giorni scorsi è stato arrestato con l’accusa d’aver affrontato alla vecchia maniera un adepto (il secondo ex) che si stava allontanando di nuovo dalla retta via. Come? Sparandogli alle gambe.

L’episodio risalirebbe a tre settimane fa, ma finora era rimasto coperto dal segreto istruttorio. Il rabbino in questione, scrivono i giornali israeliani, svolgeva la sua missione a Gerusalemme, dove si era stabilito dopo aver scontato una condanna per tentativo di omicidio ed essersi votato alla vita religiosa.

Qui aveva aperto una scuola talmudica diversa dalle numerosissime altre perché si trattava di un collegio rivolto a pregiudicati ed ex malfattori in odore di pentimento. Procedeva tutto bene. Le sbarre erano soltanto un lontano – e cattivo – ricordo. Fino a quando uno degli studenti non ha pensato bene di mostrarsi – secondo il rabbino ex galeotto – “poco saldo nel cammino di conversione” e sarebbe tornato a delinquere.

Un tradimento. Peggio. Un affronto. Talmente tanto grave che – stando alla ricostruzione della polizia – il rabbino avrebbe provveduto a punire come ai vecchi tempi. O meglio: come si faceva nella precedente vita. Così il rabbino ex galeotto avrebbe preso una pistola e sparato al peccatore recidivo da una motocicletta in corsa. Un agguato in piena regola. Che gli è costato il ritorno in prigione.

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“Lo spettacolo è finito”. Hamas ferma il concerto rap sulla Striscia di Gaza

Miliziani di Hamas (foto Reuters)

Avevano appena iniziato la loro performance. Tesi, entuasiasti, pieni di voglia di fare. Il teatro, un auditorium, stracolmo, la musica avviata da qualche secondo e il cuore che batte a mille. I ragazzi del gruppo  rap di Gaza, i “b Boy”, avevano appena iniziato. Ma neanche il tempo di finire la prima canzone che un gruppo di miliziani targati Hamas irrompe sul palco, ferma tutto e urla “lo spettacolo è finito”.

“Ho tentato di convincere uno dei poliziotti che il rap era dedicato al rispetto per le persone, ma lui era irremovibile e sosteneva che fosse un ballo immorale”, ha raccontato all’agenzia Reuters uno dei rapper palestinesi. Ma gli ufficiali di Hamas negano e spiegano che lo show è stato interrotto perchè gli organizzatori non avevano chiesto alla polizia il permesso di dare vita all’evento.

Sapere chi dice la verità e chi le bugie non sarebbe – in teoria – molto difficile da trovare. Ci sono delle registrazioni video, telecamere che hanno impresso su pellicola quello che è davvero successo. Peccato che – rivela il Centro palestinese per i diritti umani – la polizia abbia sequestrato tutto il materiale e arrestato per alcune ore sei membri del gruppo rap.

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Israele, il governo toglie il divieto sull’iPad

Un modello di iPad, destinato secondo la Apple a rivoluzionare la vita di tutti noi (foto Ap)

Dopo un tira e molla che non finiva più, è arrivato l’ok all’ingresso dell’iPad, il nuovo dispositivo della Apple, anche sul suolo israeliano. A fare le spese di un blocco deciso dalle autorità di pubblica sicurezza di Gerusalemme sono stati quegl’israeliani che erano andati negli Usa proprio per comprare il nuovo aggeggio di Steve Jobs. In tutto una ventina di dispositivi sequestrati e trattenuti in dogana.

“L’iPad riceve il visto che si dà agli immigrati in carne e ossa”, scrive ironico il quotidiano on line Ynet. E comunque. Il ministero delle Comunicazioni ha dato disposizione alle autorità di frontiera di accettare i nuovi aggeggi sul suolo nazionale. Per una settimana e mezza bloccati perché secondo i tecnici del ministero il dispositivo wi-fi era tarato su quello Usa e non su quello israeliano e quindi poteva interferire nel sistema di comunicazioni militari d’Israele.

Successivi test, effettuati in piena notte, avevano però dimostrato come l’iPad fosse in grado di impostare – automaticamente – le sue frequenze wi-fi a seconda del paese in cui si trovava. Ora l’unica restrizione resta sul numero: ogni passeggero che entra sul suolo israeliano non può portare con sè più di un iPad.

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