Il cast, al completo, di “Eretz Nehederet”, lo show satirico israeliano di Canale 2 (foto via Facebook)
Nel 2013, di fronte a una platea di giovani israeliani, il presidente americano Barack Obama all’improvviso smise di parlare. Dopo un attimo di silenzio disse: «Non c’è nulla di vero. Tra me e il premier Netanyahu in realtà va tutto bene. Volevamo soltanto offrire nuovo materiale agli autori di “Eretz Nehederet”».
Risate in sala. La consacrazione – definitiva – di uno show tv satirico in onda su Canale 2 che pochi giorni fa ha riaperto i battenti per la dodicesima edizione. E che nella sua prima puntata ha tenuto incollato 1,1 milioni di telespettatori e circa il 30% di share complessivo. In grado, senza tanti giri di parole, di spostare decine di migliaia di voti. Pure senza volerlo. Perché l’obiettivo è di prendere in giro tutti, non risparmiare nessuno, nemmeno la religione.
Il finto Benjamin Netanyahu mentre “marcia” con i volti dei leader europei, ricordando quella di Parigi dopo gli attacchi terroristici (fermo immagine da Canale 2 / Keshet)
Una partenza col «botto» quella di «Eretz Nehederet», che in ebraico vuol dire «Un Paese meraviglioso». Protagonista, in passato, di leggendarie prese per i fondelli pure di certi nostri politici, a partire dall’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una tappa, l’ultima, che ufficializza anche la campagna elettorale verso il voto del 17 marzo. Perché, sostengono molti israeliani, non c’è corsa politica senza la «benedizione», a modo suo, degli attori di «Eretz Nehederet».
Nel primo lunedì – giorno in cui va in onda – tutti i candidati leader sono stati inseriti nella saga di «Guerre Stellari». Allora ecco il finto Benjamin Netanyahu recitare la parte dell’imperatore del Male. Ecco Avigdor Lieberman, ministro degli Esteri, nei panni di Darth Vader. E più in là l’accoppiata Isaac Herzog – Tzipi Livni (insieme nel blocco di centro-sinistra) impersonare, rispettivamente, Luke Skywalker e la principessa Leila. Con Herzog-Skywalker, preso in giro per la sua voce nasale, dipinto come una sorta di sfigato. Nulla a che fare con Netanyahu che, nella trasmissione, ricorda più in un ganassa.
Yair Lapid, Isaac Herzog e Tzipi Livni presi in giro durante la prima puntata di quest’anno della nuova stagione di “Eretz Nehederet” (fermo immagine da Canale 2 / Keshet)
C’è pure spazio per Yoda, che è rappresentato dal finto Shimon Peres, l’ex presidente d’Israele, 91 anni compiuti e uno dei volti del Paese. Ma quando gli altri protagonisti chiedono a Peres come vincere un’elezione lui sparisce: pur avendo fatto diverse volte il primo ministro, l’ex capo dello Stato non ha mai vinto un’elezione.
«Le guerre e le elezioni sono il carburante di uno spettacolo come questo: quello che non è un bene per il Paese lo è per “Eretz Nehederet”», dice all’Associated Press Roy Bar-Natan, attore comico che recita la parte di Isaac Herzog. «Lo show mette in evidenza due tipi di sentimenti: l’alienazione e il cinismo nei confronti della classe politica israeliana», aggiunge Meital Balmas-Cohen, docente alla Hebrew University che sulla trasmissione nel 2012 ha scritto uno studio.
«Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro, in realtà: quello che poi la gente pensa quando ci vede è affare loro», spiega all’agenzia Reuters Muli Segev, produttore dello spettacolo. «Non lasciamo nessuno fuori dalle nostre prese in giro», precisa in seguito all’Ap. «Ma è ovvio che ci concentriamo soprattutto sui più potenti».
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (a destra) con il suo clone Mariano Idelman durante la trasmissione (foto da Facebook)
Per questo il primo ministro uscente, Benjamin Netanyahu, è l’obiettivo numero uno. Anche dopo il 16 aprile 2013, quando negli studi si presentò lui stesso, in persona, a prendersi in giro di fronte alle telecamere e a fare da spalla a Mariano Idelman, il comico che veste proprio i panni del premier. Altro «protagonista» delle battute è Avigdor Lieberman. Non solo per le sue origini russe, ma anche il suo atteggiamento da buttafuori delle discoteche (quale è stato, davvero, anni fa).
Ebrei ultaortodossi con le divise militari. Arabi oggetto di razzismo. Olocausto. Aggressioni sessuali. Attacchi terroristici. «Eretz Nehederet» non ha pudore. Non ha tabù. E poco si spaventa di chi guida il Paese. Tanto che, mentre Moshe Katsav – ex capo dello Stato – era sotto processo per violenza sessuale in trasmissione non si sono fatti scrupoli e l’hanno raffigurato mentre palpeggia le signorine. Stesso «trattamento» per Ehud Olmert, l’ex primo ministro, condannato per corruzione. Nella nuova stagione compare – quello vero – nella «wall of fame» di una fantomatica Scuola di governo e corruzione.
© Leonard Berberi