Come fa un gelataio della Striscia di Gaza a vendere in Cisgiordania? E una studentessa – sempre di Gaza – a frequentare la palestinese Birzeit University? E una famiglia divisa a riunirsi?
Per arrivare alla risposta l’ong israeliana “Gisha” – con il contributo dei fondi europei – ha pensato a un gioco on line: “Safe passage”, passaggio sicuro. Come il nome del corridoio, previsto dagli accordi di Oslo 1993, che doveva collegare – via Israele – la Striscia di Gaza con la Cisgiordania.
Per «provare i disagi dei palestinesi» si digita www.spg.org.il, si sceglie il caso (il gelataio, la studentessa, la famiglia) e si tenta di arrivare in Cisgiordania. Il risultato, però, è sempre lo stesso: la strada è sbarrata. «Dalla burocrazia, dalla politica o dall’esercito israeliano».
Leonard Berberi