attualità

Gaza, la violenza di Hamas si abbatte sui manifestanti per il terzo giorno consecutivo

Tre su tre. La mano dura delle milizie di Hamas, la fazione islamico-radicale palestinese al potere nella Striscia di Gaza, s’è fatta sentire in tutte e tre le manifestazioni pubbliche degli ultimi giorni. Oggi è toccato anche a un raduno indipendente di giovani (tra cui molte ragazze) che manifestavano a favore dell’unità nazionale. La polizia del gruppo estremista ha disperso la folla a manganellate.

Lo riferiscono testimoni oculari, tra cui noti blogger palestinesi presenti alle manifestazioni di questa settimana. Secondo le ricostruzioni più attendibili alcuni dimostranti sono stati fermati e altri sono rimasti contusi. Il tutto è avvenuto vicino alla sede dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, dove si erano raccolti poco meno di cento studenti universitari su iniziativa del cosiddetto “Coordinamento del 15 marzo”.

Si tratta di una sigla autonoma che ha fatto il suo esordio pubblico proprio martedì, dopo aver raccolto migliaia di adesioni attraverso Facebook e Twitter. E che ieri era di nuovo scesa in piazza con qualche centinaio di giovani di fronte all’università Al-Anzhar di Gaza City, dispersi anch’essi con violenza dai miliziani.

Manifestanti chiedono l'unità politica tra Fatah e Hamas per il terzo giorno consecutivo nelle strade centrali di Gaza City (foto Maan News Agency)

Il “Coordinamento del 15 marzo” ha preso spunto dai venti di rivolta nel mondo arabo per promuovere, soprattutto attraverso il web, iniziative spontanee di protesta contro le divisioni interne fra le varie fazioni palestinesi rivali. E per invocare in particolare «una riconciliazione nazionale» tra le forze “laiche” dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), rimaste al potere sotto la guida di Fatah in Cisgiordania, e quelle oltranziste raccolte nella Striscia di Gaza attorno a Hamas.

La pressione della piazza – nonostante le violenze – ha già portato qualche risultato: il rilancio delle trattative, annunciato ieri con toni insolitamente concilianti da entrambe le parti, per un incontro fra il presidente dell’Anp, Abu Mazen, e il capo del governo di fatto di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh. Obiettivo? Superare i contrasti, formare un esecutivo transitorio di «personalità neutrali» e giungere a una convocazione unitaria di nuove elezioni entro sei mesi. Sarebbe la prima volta del presidente dell’Anp nella Striscia dopo la guerra civile del 2007 vinta da Hamas.

© Leonard Berberi

Standard

5 risposte a "Gaza, la violenza di Hamas si abbatte sui manifestanti per il terzo giorno consecutivo"

  1. Se non ci fosse la vita di quei ragazzi stretti tra l’incudine e il martello, sarebbe da ridere: Hamas che diventa l’ennesimo regime da quattro soldi abbarbicato alla poltrona. Bravi ragazzi, fatevi sentire, è in gioco il vostro futuro. ps. Leonard, ma poi in Albania come è finita?

    • In Albania di fatto non è mai finita: molto semplicemente i media internazionali se ne sono andati (sai, non ci sono morti da far vedere) e l’Ue cerca di mediare tra due partiti che non vogliono arrivare a un accordo. Agli inizi di maggio ci saranno le elezioni comunali. Scommettiamo che ci saranno ancora più problemi?

      • Se scommetti tu mi fido, ma devo confessare che di politica Albanese non so praticamente nulla, ho chiesto solo perché all’improvviso la questione era sparita dai media e così ci perdiamo dei pezzi di mondo. Non so se la cosa interessa anche altri oltre a me, però un articolo non sarebbe una cattiva idea. Dell’Albania non parla nessuno, eppure è vicinissimo.

  2. Pingback: Torna la violenza di Hamas: decine di razzi contro Israele e botte ai giornalisti stranieri « Falafel cafè

Scrivi una risposta a leonardberberi Cancella risposta