attualità

Gerusalemme Est, Israele dà l’ok alla costruzione di altre mille abitazioni

Il complesso residenziale di Har Homa, a Gerusalemme Est

La notizia del giorno è che Pamela Anderson, l’ex bagnina di “Baywatch”, ha visitato il Muro del Pianto. Seguita, a Gerusalemme, da un codazzo di giornalisti, fotografi e curiosi ultraortodossi. Anche se, nello stesso momento, ma a cinque chilometri più a ovest, il governo Netanyahu approvava un nuovo piano di edilizia ebraica a Gerusalemme Est, una zona a maggioranza palestinese. Ricevendo i commenti sdegnati degli arabi e gli avvertimenti dell’Anp. Avvisaglie di un processo di Pace che non è mai iniziato. E che, per questo, non può nemmeno finire.

Non è che quella delle nuove costruzioni in territorio palestinese sia una novità. Ma insospettisce il fatto che ogni volta che il premier israeliano è in visita nell’America del Nord succede sempre qualcosa. Vedi alla voce “blitz sulla Freedom Flotilla” (Bibi, in quei giorni, era in Canada). Anche in questa situazione, Netanyahu è nelle Americhe: ma negli Stati Uniti. Quegli Usa che, con un Obama azzoppato dalle elezioni di Mid-term, vogliono a tutti i costi bloccare le nuove costruzioni ebraiche nella West Bank.

L'ex bagnina Pamela Anderson in visita al Muro del Pianto (foto AP)

E comunque. Il piano – pubblicato ieri dalla Commissione per l’edilizia – prevede la costruzione di oltre 930 appartamenti nell’area di Har Homa, nella cosiddetta “Area C”, e di altre 48 in quella “B”. A questi si dovranno aggiungere le altre 320 unità che sorgeranno a Ramot, il quartiere ebraico anche questo nel settore est della città contesa.

La pubblicazione del nuovo piano edilizio, va detto, non l’ultimo passaggio burocratico prima di iniziare le costruzioni. Ma è un atto che affossa qualsiasi residua speranza sul proseguimento del tavolo dei negoziati. A meno che, ma è tutto da vedere, Netanyahu non decida di zittire i troppi falchi del suo esecutivo.

Leonard Berberi

Standard

5 risposte a "Gerusalemme Est, Israele dà l’ok alla costruzione di altre mille abitazioni"

    • Gentile Barbara, non ho bisogno delle veline di Hamas. E nemmeno di quelle del governo di Gerusalemme. Io faccio il mio mestiere: raccolgo notizie, seleziono, diffondo. Questo è un blog. Obiettivo, sì. Perché – ti (vi) piaccia o meno – non faccio il tifo per nessuna delle due parti. Non m’interessa. E’ questa contrapposizione – filo-israeliani contro filo-palestinesi – che sta facendo incancrenire il Medio Oriente. E in questo blog non c’è posto per questa contrapposizione. Qui si legge, si discute, si interviene, si critica, si approfondisce. Ma le barricate no. Di quelle vorrei farne a meno.

      Eppoi – detto tra noi – se non fossi obiettivo farei un pessimo servizio. Non solo alla mia professione. Ma anche ai tanti utenti che, ogni giorno, dedicano parte del loro tempo prezioso per leggere quello che ho scritto.

      Leo

      • Talmente obiettivo che chiami Gerusalemme est – che non è MAI esistita prima dell’illegale occupazione giordana del 1948, quando tutti gli ebrei che vi risiedevano fin dai tempi della bibbia sono stati parte massacrati e parte espulsi, quando cimiteri e sinagoghe sono stati profanati e devastati, quando sul muro del pianto ci hanno messo le latrine, quando per 19 anni a nessun ebreo al mondo è stato consentito l’accesso ai propri luoghi sacri – territorio palestinese. E hai la faccia di bronzo di chiamarti obbiettivo?! Vergognati.

      • Non voglio entrare nelle dispute storiche. E nemmeno replicare agl’insulti. Mi permetto solo di segnalare che ho sempre definito Gerusalemme Est un’area a maggioranza palestinese. E, se proprio vogliamo dirla tutta, Gerusalemme Est è, in base al diritto internazionale, “territorio occupato da Israele”.

        Quanto alle varie classificazioni – barriera di separazione, Gerusalemme Est, Striscia di Gaza, Territori palestinesei, ecc – mi attengo ai principi giornalistici che sono in vigore nella redazione della Bbc.

        Leo

Scrivi una risposta a barbara Cancella risposta