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Nota ai lettori

Ora che la situazione si è un po’ calmata (pare). Ora che le prese di posizione si sono cristallizzate (pare). Ora che le pedine dello scacchiere mediorientale si stanno muovendo come al loro solito (pare). Ecco, ora che…, questo blog torna alla sua missione principale: fare un certo tipo d’informazione.

Non quella che c’è su tutti i giornali del mondo, ma quell’altra. Quelle delle notizie piccole piccole, delle storie insignificanti agli occhi del mondo, delle vicende che muovono i cuori e le pulsioni di chi vive in Medio Oriente. Degli uomini, delle donne, degli anziani, dei bambini – e, perché no, degli animali – che ogni giorno si alzano e non sanno come andrà a finire la loro giornata. A Tel Aviv come a Hebron. A Gaza come ad Haifa. In un kibbutz come in un insediamento ebraico. In un campo profughi come in una villa di lusso con piscina.

Certo, i grandi fatti li seguiremo sempre. Con lo stesso taglio con cui avete avuto modo di leggere in questi giorni intensi. Non solo per chi in Israele ci ha lavorato, ma anche per chi, come il sottoscritto, da Milano – e grazie a un collega di Tel Aviv – ha dovuto filtrare le notizie, sceglierle, editarle.

Infine, un grazie a voi. Che in questi giorni siete stati così tanti da spingermi a fare le ore piccole. Grazie per la pazienza. Per le critiche. Per i suggerimenti. Soprattutto: per la fiducia. Buona lettura.

(l.b.)

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2 risposte a "Nota ai lettori"

  1. Ciao Leonard,
    dico la verità: non sono un appassionato di geopolitica e in questo campo finisco col nutrirmi della pappetta rimasticata dei Tg.

    Ma dato che ho un blog su wordpress (dedicato alla musica antica, pensa un po’) e, evidentemente, un po’ di tempo da perdere, me ne sono andato bighellonando sui link fino a incontrare il tuo.

    In genere non sono uno che scrive commenti e lettere agli sconosciuti. Ma mi piace leggere le cose scritte bene e devo dire che nel tuo blog ce ne sono parecchie.

    Forse in un sito che tratta argomenti così scottanti il giudizio estetico è fuori luogo. Ma in una rete che oscilla tra le amenità globalizzanti e le sconcezze della comunicazione senza filtri che diventa helzapoppin di fesserie in libertà, il prodotto di qualità resta a mio avviso un tesoro da salvaguardare anche di per se stesso.

    Del resto penso che se tu non fossi d’accordo non saresti arrivato a questo stile asciutto e ficcante, straordinariamente adatto alla materia e allo stesso tempo accattivante per la lettura.

    Vabbe’. Mi sono accorto di aver esagerato con il numero di battute. Taglia pure quelle che non servono.

    Ciao e buon lavoro.

    Giovanni Cappiello

    • Caro Giovanni, ti ringrazio!
      Non taglio nessuna battuta. Il tuo è un bel messaggio. Perché mi sprona ad andare avanti. Nonostante l’argomento – come tu stesso ammetti – delicato. Quanto ai tuoi gusti… in rete c’è di tutto. Quello che manca è la nicchia. In qualsiasi settore. Ben venga un blog sulla musica antica, ben venga un blog (o un sito) che mette in luce spazi del nostro mondo che sull’informazione “mainstream” (consentimi quest’orribile termine) non trovano nemmeno due righe.

      Grazie ancora e buon lavoro
      Leonard

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